
Videogiochi, joystick e schermi verdastri hanno fatto parte della nostra infanzia e della nostra adolescenza e
ancora oggi, in qualsiasi famiglia, sono presenti diverse generazioni di gamers, dalla più antica alla più
recente, ognuna con i suoi gusti, le sue abitudini e i suoi stili di vita.
Etichettare le generazioni in base a comportamenti sociali e preferenze culturali vale per ogni prodotto
dell’industria culturale e i videogiochi non fanno eccezione. Ovviamente i dispositivi e le modalità di gioco,
così come i contenuti stessi e gli obbiettivi dei videogames sono cambiati, ma ciò che rimane costante e la
visione di questo strumento ludico come evasione, relax e intrattenimento, per giovani, meno giovani e
giovanissimi.
I videogiochi come evasione, relax e intrattenimento
I videogiochi sono visti, dalle generazioni di ieri come da quelle di oggi, come momento di pausa, come
scorcio di evasione e di intrattenimento. Alla competizione e al desiderio di immergersi in un mondo
virtuale in cui il gamer gioca da solo o in squadra, subentra soprattutto la volontà di vivere momenti di
pausa lontani dallo stress della vita quotidiana.
Sicuramente, la Gen Z e i Millennials trovano nei videogiochi maggiormente lo spirito di competizione e di
raggiungimento degli obiettivi rispetto alle generazioni dei Senior e dei Baby Boomer ma è il relax ad
accomunare tutte le generazioni di gamers.
I videogiochi come ritratto della cultura e della società
L’avvicinamento al mondo dei videogiochi e le modalità di fruizione degli stessi rappresentano un fedele
ritratto della cultura e della società di ieri e di oggi. Rappresentano quasi un modello che coniuga
apprendimento, libertà di scelta, riflessione, problem-solving ed esercizio della fantasia e della creatività
e gli stessi ideatori e creatori di videogiochi basano su questi valori gli obiettivi delle loro creazioni virtuali,
prendendo spunto da fatti di storia, opere filosofiche ed emozionali, produzioni cinematografiche ed
esperienze autobiografiche famose in tutto il mondo.
Si pensi, ad esempio, che molti videogiochi vengono ideati e creati per scopi di sensibilizzazione e per scopi
sociali e che nel 2020 la Food and Drug Administration americana ha ufficializzato il primo videogioco al
mondo prescrivibile dai medici come cura. Addirittura, l’Università di Washington, è riuscita a risolvere
problematiche bio-chimiche, grazie al “lavoro” di centinaia di migliaia di giocatori in tutto il mondo.
Generazioni a confronto tra Baby Boomer, Senior, generazione X e Z
Vediamo adesso di approfondire gli elementi essenziali delle varie generazioni che, chi più chi meno, hanno
fatto e continuano a far parte del mondo dei videogiochi.
- La generazione dei Senior è quella dei nati negli anni fino al 1945, sono coloro che hanno vissuto le
Grandi Guerre, il Rock’n’roll e le pari opportunità, sono quelle che lavoravano per vivere e si
sposavano per tradizione. È la generazione che agli smartphone e ai social network preferisce la
comunicazione orale e sono quelli che guardano la TV ancora con occhi trasognati. - I Baby Boomer sono i nati tra il 1945 e il 1960 e si distinguono per aver vissuto il boom economico
del dopoguerra, il femminismo, la cultura Hippie e il Festival di Woodstock; sono spiriti ribelli,
politicamente impegnati e grandi comunicatori verbali face-to-face. - La Generazione X è quella dei nati tra il 1961 e il 1980: sono coloro che hanno vissuto il crollo del
Muro di Berlino, la Pop Art, il consumismo e la nascita del pc. Sono coloro che sono passati da un
modello comunicativo esclusivamente informativo all’intrattenimento puro, fatto di videogame,
sale giochi e cartoni animati. - La Generazione Y, rappresenta i nati tra il 1981 e il 1995 e i cosiddetti aka Millennials che sono
stati testimoni dell’attentato alle Torri Gemelle e hanno vissuto in pieno i Reality Show e i Social
Media. La cosiddetta generazione del we, more, now esercita il proprio potere su quale news
leggere, cosa guardare in TV grazie allo streaming e alla TV on demand, quale musica ascoltare
grazie a Spotify e quali influencer seguire. - Infine, c’è l’ultima generazione, la Generazione Z o di coloro nati dal 1995 in poi, caratterizzata da
coloro che hanno vissuto la crisi economica e l’evoluzione tecnologica e si trovano completamente
immersi in una dimensione visuale e virtuale, sono iperconnessi e multimediali dalla nascita e
hanno una soglia di attenzione di soli 8 secondi.
Quale generazione, tra passato e presente, è più vicina ai videogiochi
Da un’attenta analisi, è emerso che, se è vero che le ultime generazioni sono praticamente nate in un
mondo dove i videogiochi si sono sostituiti ai giocattoli tradizionali e bambini di 6 anni sono in grado di
smanettare come nessuno delle generazioni dei Baby Boomer o della Generation X si sarebbe mai sognato
di fare, è anche vero che, paradossalmente, sono le generazioni più vecchie a fare oggi più utilizzo dei
videogiochi, come evidenziato dalla ricerca di ExpressVPN che potete leggere seguendo questo link.
Complici le grafiche tridimensionali e i colori che una volta erano inesistenti, l’evasione e la voglia di relax
rappresentata dai videogiochi è oggi per le generazioni del passato un’irresistibile calamita capace di
allontanarle, per qualche minuto o qualche ora, dalle preoccupazioni e dalle incertezze del presente.