Kick and Run è un coin-op della Taito uscito nel 1986: in Italia e in Europa era popolare la versione pirata, Mexico 86. La grafica curata, la semplicità di gioco e le novità nei comandi sono gli elementi che hanno reso questo videogioco di calcio molto popolare in tutto il mondo. Kick ‘n Run arrivò nelle sale nel novembre del 1986 – alcuni mesi dopo i Mondiali di calcio in Messico – sfruttandone l’onda e rappresentando una frattura con i giochi di calcio precedenti.
Prima di Kick and Run erano usciti in sala giochi alcuni titoli dedicati al calcio, i più apprezzabili dei quali erano Exciting Soccer e Tehkan World Cup, certamente diversi per grafica e soprattutto fluidità, ma simili per l’impianto di gioco, che prevedeva un campo di gioco verticale. Quello di Kick and Run è invece orizzontale. Altre novità riguardavano la possibilità di commettere (e subire) falli, di tirare i rigori e una serie di colpi di testa, di tacco, rovesciate e pallonetti mai visti precedentemente; e poi ancora l’intervallo tra le due frazioni di gioco e la possibilità di segnare anche col portiere. Ma la novità più grande è nei comandi: oltre al joystick e al pulsante per il passaggio, c’è un pedale per i tiri.
Kick and Run offre diverse modalità di gioco: si può giocare singolarmente e in coppia contro il computer; oppure uno contro uno o due contro due, a seconda del cabinato.
Le squadre disponibili sono 7: Argentina, Italia, Germana Ovest, Brasile, Gran Bretagna, Giappone e Stati Uniti. Ogni squadra ha la sua specificità: la Germania, ad esempio, è quella con il tiro più potente, mentre gli Stati Uniti è la squadra più veloce; il Giappone ha un controllo più fluido con pallonetti e scivolate, l’Italia ha la difesa migliore, l’Inghilterra il miglior passaggio e il Brasile la miglior tecnica; l’Argentina è la squadra “media”.
All’Argentina è associato un fantomatico- e al momento mai dimostrato – All Star Team attivabile, pare, dopo aver eseguito una misteriosa sequenza col joystick e il tasto start; un altro fantomatico trucco, anch’esso mai dimostrato, permetterebbe di colorare di nero il pallone. Ne parlano molti siti di retrogaming, ma non ci sono video esplicativi o altre prove che consentano di confermare quelli che al momento restano dei miti da sala giochi.
Ogni tanto, tra una frazione e l’altra, le cheerleaders allietano la pausa con un breve balletto o una coreografia che compone il nome di una delle due squadre in campo.
Non mancano le stranezze.
Anzitutto, i colori delle divise sono tutti sbagliati eccezion fatta per quella statunitense: l’Italia è in giallo, l’Argentina sembra l’Uruguay, il Giappone la Spagna, il Brasile il Camerun; la Germania sfoggia un grigio mai visto. L’inghilterra, a mo’ di selezione olimpica, sfoggia la Union Jack anziché la bandiera di San Giorgio.
Peraltro, le squadre di calcio degli Stati Uniti e del Giappone non erano qualificate per il mondiale messicano ma furono ovviamente inserite per non pregiudicare il videogioco su quei mercati.
Un’ultima curiosità: se si batte un fallo laterale nella parte alta dello schermo potremmo vedere in tribuna un’improbabile Batman.